In questi giorni si è aperto un dibattito riguardo alla possibilità di costituire la NewCo online a seguito di un ricorso del Consiglio Nazionale del Notariato. Il Consiglio di Stato però ha abolito questa possibilità attraverso una sentenza.
Anche quando la possibilità di costituire online la NewCo era possibile, la maggior parte delle NewCo sceglieva comunque la strada del notaio, perché poi nel corso della vita della NewCo ogni operazione straordinaria comunque richiederebbe la presenza del notaio.
Il mercato delle NewCo è qualcosa che è in mano alla capacità di esecuzione dei soci fondatori e dello staff della NewCo stessa.
Gli investimenti, invece, possono essere anche incentivati.
Grazie allo Start Up Act del 2012 e alle sue successive integrazioni, oggi, se si fa un investimento in una Start Up Innovativa, per esempio una persona fisica che investe fino a 100.000,00 Euro, può godere di una detrazione fiscale del 50%.
Così come vediamo anche una forte attività, soprattutto negli ultimi mesi, da parte anche delle pubbliche istituzioni in termini di capacità di investimento sulle NewCo, quindi di fondi di derivazione pubblica.
Questo dibattito serve come spinta a rendere più snelle le procedure per creare un’azienda anche in Italia. Per le NewCo, però, ci sono due elementi che sono veramente importanti, uno è il mercato reale e l’altro sono gli investimenti.
C’è un un altro tassello sul quale si può lavorare ed è quello della tassazione sul capital gain. Tassazione che al momento, per chi fa un investimento diretto su una NewCo è del 26%, così come è del 26% per qualsiasi altro tipo di investimento speculativo, con la sola esclusione degli investimenti in titoli di Stato come i Bot o CCT, o come i titoli che vengono emessi anche da P.A. locali o sovranazionali che in quel caso la tassazione del 12,5%.
Questa differenza si ha perché il legislatore ha fatto sì che se si effettua un investimento sui titoli di Stato, lo stesso ti agevola dal punto di vista della tassazione sul capital gain, mentre tutti gli altri sono investimenti di tipo speculativo e quindi la tassazione rimane al 26%. In realtà questa operazione potrebbe riguardare anche le NewCo, perché le NewCo potrebbero essere considerate anche come un investimento a supporto dell’evoluzione e della capacità del Paese di creare nuove imprese quindi nuovi posti di lavoro quindi nuovi valori, non solo di tipo finanziario ma anche sociale e ambientale.
La tassazione al 26%, o meglio l’aliquota del 26% sul capital gain, è stata definita nel 2014.
Va ricordato che oggi in corso c’è una formula in Italia per poter avere l’esenzione dalla tassazione sul capital gain è quella di fare investimenti tramite i cosiddetti PIR (Piano individuale di Risparmio), che è uno strumento gestito poi da istituti finanziari e che consente di fare investimenti in imprese e di godere di numerose agevolazioni. Naturalmente dei Piani Individuali di Risparmio, anche nella loro versione più aggiornata, dei Piani individuali di Risparmio Alternativo, è sempre il gestore che decide poi dove verrà effettuato l’investimento.
La logica sarebbe quella di non pretendere di azzerare del tutto l’aliquota sul capital gain, ma di equiparare l’aliquota sul capital gain delle NewCo a quella dei titoli di Stato, cioè passare dal 26% al 12,5%. Questo perché avrebbe come conseguenza, da un lato, di accrescere l’attenzione da parte degli investitori, soprattutto quelli non specializzati, verso l’asset class dell’investimento in NewCo, e dall’altro darebbe un messaggio strategico ma anche culturale verso l’importanza strutturale che le NewCo hanno nella costruzione e nel contribuire alla costruzione del rilancio del futuro del Paese.
S’è visto, soprattutto durante il Covid-19, che le NewCo sono state molto agili e snelle a cambiare in corsa, a modificare i loro modelli di business per rispondere al repentino cambiamento dello scenario.
Stiamo continuando a vedere come le NewCo stiano continuando a crescere e stiano continuando a portare nuove risorse, anche finanziarie e di impatto sociale, per esempio in termini di creazione di posti di lavoro, NewCo che poi nei migliori casi di successo diventano delle Scale up, quindi che crescendo magari diventano imprese più grandi.
Quindi la proposta è proprio questa riflettere sull’importanza della NewCo e dell’investimento in NewCo quale strumento a supporto dell’evoluzione del Paese e quindi dare alla NewCo lo stessa diritti che hanno gli investimenti in titoli di Stato.
Sarebbe un vero salto di qualità portare anche sugli investimenti diretti nell’economia reale l’aliquota al 12,5% anche per chi investe nelle NewCo.