Con la conversione in legge del Decreto Legge n. 124 del 19 settembre 2023, tramite la legge n. 162 del 13 novembre 2023, è stata istituita una Zona Economica Speciale (ZES) unica per il Sud Italia. Questa nuova ZES unica, che entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2024, andrà a sostituire le attuali otto ZES. La gestione di questa ZES unica è affidata a una cabina di regia, guidata dal Ministro del Sud e composta da altri ministri e presidenti di regione.
Questa cabina di regia è supportata da una struttura di missione che ha il compito di preparare un piano strategico, coordinare le conferenze dei servizi per le autorizzazioni uniche a infrastrutture e insediamenti produttivi, e partecipare alle conferenze VIA di competenza regionale, con l’obiettivo di accelerare i tempi di rilascio. Un aspetto importante è l’introduzione dell’autorizzazione unica, che va a sostituire tutti i titoli abilitativi e autorizzativi preesistenti, accompagnata dall’implementazione di uno sportello unico digitale.
Inoltre, l’articolo 16 del decreto specifica che, per gli anni dal 2024 al 2026, alle imprese che investono in beni strumentali nelle zone assistite di regioni come Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise, sarà concesso un contributo sotto forma di credito d’imposta. Questo contributo è concesso nel rispetto dei limiti definiti dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 e dei limiti massimi di spesa stabiliti.
Gli investimenti agevolabili comprendono l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature, l’acquisto di terreni e l’acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti, con il valore dei terreni e degli immobili che non deve superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato. Rispetto alla precedente misura del credito d’imposta, valida sino al 31 dicembre 2023, questa agevolazione è stata aumentata, pur con alcune esclusioni specifiche per determinati settori.
Il credito d’imposta è calcolato sulla base del costo dei beni acquistati o degli investimenti immobiliari effettuati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024, con un limite massimo di 100 milioni di euro per progetto di investimento. Per quanto riguarda gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, viene considerato il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni, escludendo le spese di manutenzione. I progetti di investimento di importo inferiore a 200.000 euro non sono agevolabili. Inoltre, il credito d’imposta viene rideterminato se i beni non entrano in funzione entro un determinato periodo o se vengono dismessi o destinati a finalità diverse entro cinque anni.
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